TELERISCALDAMENTO
Le reti di teleriscaldamento di 3ª e 4ª generazione si basano sul principio di abbassamento della temperatura di esercizio a 20/30°C rispetto ai 90/100°C delle reti tradizionali.
Questa soluzione produce molti benefici sia tecnici che economici, permettendo di accumulare e sfruttare tutte le fonti di calore di scarto disponibili lungo la rete (effetto spugna: assorbimento e rilascio).
Nei moderni impianti di climatizzazione degli edifici la tendenza e quella di abbandonare il sistema tradizionale della caldaia a gas ed il suo alto impatto di emissioni (+40%), per adottare i più efficienti sistemi elettrificati a pompa di calore.
Attualmente, le pompe di calore più utilizzate sono del tipo aria/aria, con un buon coefficiente di rendimento con temperature medie esterne superiori ai 7/8°C. Diversamente, con una fonte di calore costante, fornita dalla rete a 20°C, si potrebbero usare pompe di calore acqua/acqua che, rispetto alle precedenti, raddoppiano l’efficienza e dimezzano il consumo elettrico.
Unendo la potenza termica residuale disponibile dai 400 forni per ceramica a quella delle altre attività che devono smaltire calore (gruppi frigo di centri commerciali, centri server, cabine elettriche, reti fognarie ecc.), potremmo dimezzare i consumi e le emissioni di interi quartieri residenziali serviti dalla rete (Smart City Termiche).
Tali reti presentano diversi vantaggi tra cui:
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Minori dispersioni di calore nel circuito, con ridotto utilizzo di isolanti;
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Non necessitano l’impiego di sistemi di controllo e sicurezza, date le basse temperature di esercizio;
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Vengono utilizzati materiali di uso comune, quindi facilmente installabili ed economici;
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Le reti possono essere installate meno in profondità (anche in superficie) e, pertanto, risultano meno complicate e costose dal punto di vista sia realizzativo sia urbanistico.
La realizzazione di reti di Teleriscaldamento a bassa temperatura, che consentono di ridurre i consumi e l’inquinamento dell’aria nelle città, vengono incoraggiati e finanziati dalla C.E., che nei prossimi 4 anni farà partire un progetto di rete in 8 capitali Europee - tra cui Milano - con un finanziamento a fondo perduto di 15 milioni di euro del programma LIFE denominato REWARDheat , che verrà coordinato e diretto da un’università Italiana.